La nostra visione di Leadership: umana, olistica, 5.0; rivoluzionaria e innovativa… da sempre.
Sono moltissimi gli articoli, studi, teorie e libri sul “leader e la leadership” che suggeriscono le qualità che il leader deve avere per essere al top, il migliore, efficace, vincente in una miscellanea di costrutti e indicazioni, a volte anche criteri contrastanti, e su ciò che possiamo definire un’arte, uno stile, una scienza, una responsabilità sociale: la leadership.
Noi vogliamo suggerire una riflessione dinamica e non convenzionale su “leader e leadership” seguendo la nostra visione, il focus che motiva da sempre la nostra esperienza, la vera innovazione, valida oggi più che mai: la Dimensione umana, la Dimensione della Vita.
Vogliamo parlare del “passo successivo” nella leadership come forma di evoluzione, “oltre” la visione e le qualità del leader tradizionale, vogliamo parlare della Leadership dell’Essere Umano.
La leadership non nasce solo dalla capacità di guidare gli altri, ma soprattutto dall’abilità di comprendere profondamente se stessi, dalla Consapevolezza di Sé. Un leader che sviluppa questa consapevolezza sviluppa una profonda percezione dell’Essere Umano e allora prende decisioni più autentiche e mirate e diventa una guida ispiratrice, capace di creare connessioni significative con gli altri. Questa evoluzione porta a una leadership non solo strategica, ma profondamente umana e trasformativa.
“La Leadership 5.0 è un viaggio, non una posizione. È l’arte di guidare con il cuore, con visione e coraggio. È umana, perché nasce dall’essere. È olistica, perché abbraccia la totalità di corpo, mente, spirito. È viva, pulsante, autentica. Fa parte di me. Fa parte di Noi.” (Chiara Zoppellaro)
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Indice:
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Una guida che ispira: 3c per una leadership inclusiva e trasformativa.
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La leadership nel tempo.
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Leadership che si intrecciano: da 4.0 a 5.0 e dimensione umana.
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La leadership evolutiva: consapevolezza e interazioni.
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La leadership che promuove il cambiamento: la tua azione per il futuro.
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1. Una guida che ispira: 3c per una leadership inclusiva e trasformativa.
Parliamo di una leadership ispiratrice, inclusiva e trasformativa; parliamo di un leader che è capace di gestire le proprie skills e intelligenze a favore del suo ambiente.
Il leader sa ispirare, guidare e adattarsi a una realtà in continua evoluzione, come creatore di esperienze, orientato a un futuro di crescita autentica. È capace di stimolare l’intelligenza collettiva e la connessione profonda tra i membri dei team in un processo di trasformazione condiviso; è il punto di riferimento per la sostenibilità: ogni azione, decisione e relazione è orientata al benessere collettivo.
Un leader è il catalizzatore del cambiamento, un innovatore e un pioniere, capace di trasformare le sfide in opportunità. È il promotore dell’innovazione e l’artefice di un futuro migliore. Con visione, passione, consapevolezza, percezione e strategia, agisce come un riformatore e uno stratega del rinnovamento, guidando le persone verso un domani di consapevolezza, evoluzione e successo.
Crescita, connessione e cambiamento diventano i cardini di una visione che pone la persona al centro, garantendo non solo risultati, ma una crescita autentica e sostenibile per tutti.
E allora possiamo parlare, secondo la prospettiva di chi scrive, di leadership olistica. Un modello che riconosce la necessità di considerare l’individuo nel suo insieme: non solo come un esecutore di compiti, ma come un essere umano con bisogni, sogni e potenzialità, un “tutto” di mente, corpo e anima, dove ogni livello è specchio di quello più profondo. La leadership olistica unisce la dimensione professionale con quella personale, creando un ambiente in cui ogni membro del team può crescere, sentirsi connesso e affrontare il cambiamento con consapevolezza e passione.
2. La leadership nel tempo.
La leadership non è un concetto solo moderno, ma una questione che ci accompagna da secoli, evolvendosi in risposta ai cambiamenti sociali, culturali e politici. Ci piace sempre guardare al passato per comprendere il presente!
Già nell’antichità, Platone e Aristotele riflettevano sul ruolo del leader ideale. Platone, ne La Repubblica, immaginava il “filosofo-re”, una guida saggia e giusta, mentre Aristotele, in Politica, vedeva il governante come colui che lavora per il bene della comunità, equilibrando potere e responsabilità attraverso qualità etiche e comunicative. Queste ultime sono sintetizzate nei tre pilastri della persuasione: ethos (credibilità e valori), pathos (coinvolgimento emotivo) e logos (razionalità e argomentazione).
Nel Rinascimento, Niccolò Machiavelli, con il suo Il Principe, spostò l’attenzione su un leader pragmatico, capace di adattarsi e fare scelte difficili per mantenere il potere. Per lui, il leader ideale non doveva essere moralmente perfetto, ma abile nell’affrontare le sfide e prendere decisioni forti. La sua visione, pur non usando il termine “leadership” in senso moderno, ha influenzato profondamente la gestione del potere politico introducendo un approccio strategico e realistico alla politica.
Nel XIX secolo, Thomas Carlyle introdusse la teoria dell'”eroe”, un leader straordinario e carismatico che cambia la storia con la sua forza e visione. Carlyle vedeva i grandi leader come catalizzatori di cambiamenti storici, capaci di trascendere le circostanze quotidiane grazie al loro carisma. Sebbene la sua teoria abbia avuto un impatto duraturo, è stata successivamente messa in discussione da sociologi come Herbert Spencer, che sosteneva che gli eventi storici non dipendessero solo da individui carismatici, ma da forze sociali e strutturali più ampie. Nonostante le critiche, la visione di Carlyle continua a influenzare il concetto di leadership, specie in relazione al potere dell’individuo nel determinare il corso della storia.
Nel XX secolo, Max Weber ha sviluppato il concetto di leadership carismatica, dove la fiducia e la connessione emotiva tra il leader e i suoi seguaci diventano centrali per l’autorità. Sottolineava come il carisma non fosse solo una questione di potere, ma di fiducia, influenza e visione: il leader che ispira diventa un punto di riferimento, capace di dare nuova forma alle idee e alle organizzazioni.
Poi Peter Drucker, considerato il padre del management moderno, spostò il focus dalla gestione del potere alla leadership come motore di innovazione e crescita, focalizzandosi sull’empowerment delle persone e sulla gestione efficace delle organizzazioni.
Oggi, la leadership si è trasformata in un concetto dinamico, legato non solo alla gestione del potere, ma soprattutto alla crescita personale e collettiva, all’adattamento alle sfide e all’impatto sociale. È un processo che evolve, una trasformazione che abbraccia il digitale, la cultura e la società. Non è più solo una questione di comando, ma di relazione e significato.
Daniel Goleman ha evidenziato il ruolo cruciale dell’intelligenza emotiva, mostrando come empatia e consapevolezza siano competenze fondamentali per un leader efficace. Zygmunt Bauman, con la sua idea di “società liquida”, ha descritto un mondo in costante cambiamento, dove il leader non è più una figura statica ma un facilitatore di connessioni. Manuel Castells ha poi sottolineato il potere delle reti e dell’era digitale, in cui la leadership si costruisce attraverso il dialogo e la collaborazione. A questo excursus storico – come vedremo dopo – si aggiunge la capacità di valorizzare il capitale umano e il capitale sociale, concetti chiave sviluppati da Gary Becker e Pierre Bourdieu, e sviluppati da diversi sociologi, che pongono al centro la formazione, le competenze e la qualità delle relazioni. Robert Putnam, infine, ha mostrato come la forza di una comunità dipenda proprio dal suo tessuto di fiducia e collaborazione.
3. Leadership che si intrecciano: da 4.0 a 5.0 e dimensione umana.
L’evoluzione della leadership ha attraversato diverse fasi indicative correlate allo sviluppo industriale.
Leadership 1.0: Basata sul comando e controllo, tipica dell’era industriale.
Leadership 2.0: Approccio più orientato alle competenze e ai processi aziendali.
Leadership 3.0: Introduzione di soft skills e intelligenza emotiva.
Leadership 4.0: Digitale, collaborativa e focalizzata su innovazione e persone.
Leadership 5.0: Umanocentrica, orientata alla sostenibilità, alla creatività e al benessere.
Viviamo in un periodo storico in cui la Leadership 4.0 e la Leadership 5.0 – come vogliamo oggi definirle – si intrecciano, si sovrappongono e si fondono, creando un panorama di trasformazione che non ha precedenti. Già infranti i vecchi paradigmi della gerarchia rigida, ponendo l’accento sull’innovazione tecnologica, l’agilità e la collaborazione, ci immergiamo nell’era 5.0: il vero salto è prima di tutto umano.
Sì, umano. Perché ciò che definisce il leader del qui e ora e del futuro non è solo la padronanza delle tecnologie digitali o l’abilità di navigare in un mondo incerto e in continua evoluzione. È la sua capacità di comprendere, connettere e ispirare gli altri, cavalcare il cambiamento con una visione inclusiva e consapevole, dove la cultura del benessere collettivo e l’empatia diventano leve essenziali del progresso. Questo a livello familiare, aziendale, nelle istituzioni, nelle scuole.
Questo leader è un esperto di emozioni, un connettore di anime!
La vera innovazione di oggi risiede nell’intelligenza emotiva, nella capacità di comprendere le emozioni proprie e altrui, di leggere le dinamiche umane con precisione, di rispondere con autenticità e sensibilità. Questo è ciò che trasforma un buon leader in un leader evoluto, in grado di rispondere alla complessità della nostra società.
E ciò parte dalla Consapevolezza di sé, dal lavoro interiore profondo per percepire il proprio essere, dal primo passo dell’essere leader… un Leader dell’Essere Umano!
Nella cultura storica della leadership, è sempre stato il legame umano a fare la differenza: la vera forza dei leader risiede da sempre nell’intelligenza del cuore.
E così la Leadership 5.0 è un equilibrio perfetto tra la velocità dell’innovazione digitale e la profondità della connessione umana.
Parliamo allora della capacità del leader di far crescere il cosiddetto capitale umano. Egli conosce l’importanza di investire nello sviluppo delle persone all’interno di un’organizzazione o di una comunità, attraverso l’acquisizione di nuove competenze personali, le soft skills, la crescita personale e professionale, il miglioramento delle capacità individuali e collettive. Si tratta di riconoscere il valore delle persone non solo come risorse che svolgono compiti, ma come individui che, se supportati nel loro sviluppo con gli stessi strumenti del leader, possono contribuire a creare un valore maggiore per l’organizzazione o la società e un senso di appartenenza forte.
CLICCA QUI! LEGGI L’ARTICOLO: “La Consapevolezza di Sé: una Competenza chiave per Leader efficaci“
4. La leadership evolutiva, consapevolezza e interazioni.
Se il capitale umano è la risorsa fondamentale di ogni leader e team, il capitale sociale è l’elemento che lo rende veramente potente e duraturo.
Il concetto dinamico di leadership oggi è legato alla crescita personale e collettiva, all’adattamento alle sfide e all’impatto sociale. È un processo che evolve, una trasformazione che abbraccia il digitale, la cultura, la società. Infatti, la leadership non si esaurisce nel miglioramento individuale, non è più un atto solitario o un processo unidirezionale: è anche una questione di flusso continuo di relazioni e interazioni che si sviluppano nel tempo e che creano valore per tutti i partecipanti.
In questo scenario, dunque un aspetto fondamentale della leadership è proprio la capacità di valorizzare l’interazione sociale come strumento di crescita e coesione. Un leader efficace sa che le relazioni sociali sono il capitale invisibile che consente a ogni membro di crescere e prosperare.
Il capitale sociale – che riguarda le reti di relazioni, la fiducia e l’interdipendenza tra individui e gruppi – è cruciale per il successo di un’organizzazione o di una società. Le connessioni sociali e la capacità di lavorare insieme non solo aumentano l’efficacia dell’azione collettiva, ma sono anche un motore di innovazione, in grado di generare soluzioni nuove e adattabili.
Un leader contemporaneo comprende che la leadership è, in gran parte, un processo di interazione sociale in cui la collaborazione, la fiducia reciproca, e la comunicazione aperta diventano gli strumenti più potenti per guidare il cambiamento, creare connessioni autentiche e costruire una comunità forte, unita e resiliente.
In questo modo, l’interazione sociale diventa una parte centrale della leadership moderna, aiutando a costruire legami duraturi e significativi. Non è un concetto separato, ma qualcosa che permea tutte le dimensioni della leadership, facendo sì che il processo di condivisione di idee, collaborazione e supporto reciproco diventi la vera essenza di una leadership di successo.
5. La leadership che promuove il cambiamento: la tua azione per il futuro.
Oggi, la vera domanda non è “Come posso essere un leader migliore?” ma “Come posso essere un leader che, attraverso la consapevolezza e il cambiamento, porta valore autentico alle persone?”
L’intelligenza emotiva non è più una competenza accessoria. È il cuore pulsante dell’innovazione. È ciò che ci consente di adattarci rapidamente ai cambiamenti, di “leggere” il senso umano del nostro team, di riconoscere i bisogni, le paure e le aspirazioni di chi ci circonda. È questa consapevolezza a generare quella “scintilla” dentro ognuno di noi, che spinge a dare il massimo, che infonde fiducia, resilienza, creatività e soprattutto pace. Pace interiore, pace che cura i conflitti di ogni genere, armonia collettiva. Vogliamo dire di più, aprendo il cuore e l’orizzonte, è la scintilla che porta amore! Durante i nostri Corsi di Leadership infatti parliamo anche di Strategia della Pace©.
Se vuoi fare il salto da leader tradizionale a leader 5.0, non è la conoscenza di algoritmi o processi a fare la differenza: è la tua capacità di vedere, sentire e agire con umanità, è sentire il tuo essere, sentire gli esseri umani.
Vuoi davvero fare un cambiamento significativo? Inizia con te stesso, con il tuo modo di relazionarti, di ascoltare, di rispondere alle tue stesse emozioni.
Perché è lì che nasce la vera trasformazione, lì, in quel punto in cui proviamo le emozioni, le distinguiamo, le conosciamo, le gestiamo, le condividiamo… lì nasce il nuovo leader. Per te, per la tua azienda, per la tua organizzazione.
La Leadership 5.0 non è un concetto futuristico: è qui, ora. E la vera innovazione, quella che davvero darà forma al futuro, non risiede tanto nella tecnologia, quanto nella capacità di mettere l’umanità al centro di ogni nostra azione di leadership.
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Autore: Chiara Zoppellaro – sociologa
foto credits: www.pexels.com
















