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Mentire a se stessi per rendere la vita meno difficile

Giugno 8, 2024

L’autoinganno è un fenomeno sottovalutato o addirittura ignorato che può ostacolare in modo significativo il nostro percorso verso il miglioramento e il successo: ci impedisce di imparare dai nostri fallimenti e di crescere veramente come individui.

Autoinganno: mentire a se stessi per rendere la vita meno difficile

    1. Cos’è l’autoinganno?

    2. Convinciamo la coscienza

    3. Il meccanismo perverso e inconscio dell’autoinganno

    4. Come riconoscere l’autoinganno

    5. Le conseguenze dell’autoinganno

    6. Le nostre aspettative condizionano gli altri

    7. Il giudizio degli altri ci condiziona

    8. Affrontare l’autoinganno

    9. Mettiti alla prova

    10. Una tecnica per affrontare l’autoinganno

    11. Conclusione

 

1.  Cos’è l’autoinganno? Una strategia per rendere meno difficile la vita.

L’autoinganno è una strategia, una trappola, che tendiamo a noi stessi per convincerci che la nostra visione delle cose è vera e giusta e che gli altri hanno torto. Questo fenomeno si manifesta quando ci illudiamo di credere a qualcosa che non è vero, spesso per proteggere la nostra autostima o per evitare di affrontare inconvenienti scomodi. È una sorta di cortina fumogena che creiamo intorno a noi stessi per evitare di confrontarci con la realtà o con le nostre debolezze, per rendere la vita meno difficile.

“Il più grande inganno che commettiamo non è nei confronti degli altri, ma verso noi stessi. Riconoscere i propri errori è il primo passo verso la saggezza.” — Karl Popper


2.  Convinciamo la coscienza.

Ti capita di giustificare le tue azioni sbagliate o le tue mancanze con scuse e razionalizzazioni, invece di ammettere i tuoi errori e cercare di correggerli?
Ti capita di pensare che la tua vita è insoddisfacente per colpa di chi ti è vicino?
Ti capita di gioire quando al tuo collega egoista gli va storto qualcosa?

Se hai risposto di sì, sei in buona compagnia: siamo tutti nella stessa barca!
Se hai risposto di no, l’autoinganno ti sta convincendo che tutto va bene: comunque sei in buona compagnia perché abbiamo tutti lo stesso problema.


3.  Il meccanismo perverso e inconscio dell’autoinganno

L’autoinganno risolve inconsciamente il problema del sostenere realtà e menzogna. È più facile sostenere la “versione ufficiale” convincendo noi stessi che le nostre ragioni sono la realtà. La… realtà oggettiva viene accantonata per credere alla nostra visione delle cose con un dialogo interiore ripetitivo che rafforza la visione. Ci autoconvinciamo di essere nella ragione, senza imbarazzi e non svelabili!

Se inizialmente l’autoinganno porta a inventare spiegazioni rassicuranti sul nostro o altrui comportamento, per attenuare la paura, la responsabilità, dare una giustificazione alle nostre mancanze o scelte sbagliate, oppure trovare un lato positivo e mantenere l’apparente autostima potendo essere una leva, a lungo termine questo meccanismo perverso rovina noi stessi, i nostri progetti, le nostre relazioni, la percezione del mondo e la nostra esperienza di vita.


4.  Come riconoscere l’autoinganno.

L’autoinganno può manifestarsi in molte forme diverse, dalle piccole bugie che ci raccontiamo per sentirci meglio fino alla negazione completa di problemi gravi che richiedono interventi immediati. Qualunque sia la forma che assume, l’autoinganno ci impedisce di vedere la realtà così com’è e ci tiene intrappolati in una visione distorta del mondo. Un esempio comune è giustificare i nostri fallimenti attribuendoli a circostanze esterne piuttosto che riconoscere le nostre responsabilità.
Si tratta di una compagnia quotidiana di cui difficilmente ci rendiamo conto ma che tende a determinare ogni nostra azione e relazione secondo diversi parametri: del controllo, della giustizia, della relazione, del successo, del cambiamento, della ragione, della fatalità… e quante storie ci raccontiamo a seconda della nostra esperienza, della visione, delle credenze!

Possiamo essere convinti di aver fatto del nostro meglio per cambiare le cose, di comportarci in modo esemplare, di aver aiutato un fratello, un collega, o un collaboratore a crescere:
ma il problema è lui… lo sanno tutti che non è una persona facile…”; ma se ci troviamo sempre nello stesso problema o ciclicamente siamo al punto di partenza, allora è il sintomo esplicito che ci stiamo auto-tradendo, non affrontando la vera questione e stiamo lasciando nelle mani degli altri la responsabilità della nostra crescita, del nostro cambiamento, del nostro successo.


5. Le conseguenze dell’autoinganno

Ma non solo. L’autoinganno ci spinge a vedere i difetti degli altri come la causa delle nostre sfortune. Se lavoriamo in un team, i risultati mediocri saranno per colpa del collega che non si impegna abbastanza o del responsabile che non è capace di motivarci. Molte volte, già prima di iniziare, sappiamo che andrà a finire male, come una sorta di profezia che si auto-realizza: “Tanto vedrai che anche questa volta non troveremo un accordo, perché lui ha già le sue idee!”.

I nostri giudizi o pregiudizi influenzano il futuro.

mentire a se stessi per rendere la vita meno difficile - giudizi e pregiudizi condizionano il futuro - immagine dal web di dominio pubblico

 

 

 

 

 

6. Le nostre aspettative condizionano gli altri

Spesso l’idea che ci facciamo degli altri influenza il risultato del nostro rapporto con loro, nel lavoro, con gli amici, a casa, nella coppia o con i figli.
Proviamo a pensare alle volte in cui nostro figlio (o noi quando siamo stati figli!) ci ha chiesto di uscire e sapevamo che sarebbe rientrato tardi perché ci fa sempre impazzire con le sue ribellioni… e poi è rientrato puntuale! Oppure quando non lo abbiamo visto impegnarsi a fondo per un esame o un’interrogazione… e poi è tornato a casa con un bel 9!
“Ah, ti è andata bene sta volta: l’altra volta hai preso 5!!!”.
A volte pensiamo di essere educativi e motivanti senza accorgerci di accendere conflitti… così la prossima come si comporterà nostro figlio? Potrà buttare via tutto; oppure potrà fare sempre meglio ma per sfida nei nostri confronti, pensando: «tanto per mio padre, che io faccia bene o faccia male non cambia niente!”.


7. Il giudizio degli altri ci condiziona

Se poi ci accorgiamo che è l’altra persona a non avere una buona opinione di noi, che non è interessata al nostro pensiero o non ascolta le nostre idee, ci sentiamo sminuiti e poco importanti. Desideriamo essere considerati: se il nostro interlocutore ci ascolta superficialmente o concentrato su di sé, ci sentiamo esclusi, la nostra autostima rimane ferita e saremo mal disposti o sulla difensiva.

Trattare con considerazione o con indifferenza l’altra persona ci dà la responsabilità delle conseguenze positive o negative di un rapporto.

La nostra autoimmagine si forma con il contributo del giudizio altrui pertanto possiamo conformarci alle aspettative esterne tradendo la nostra identità. Oppure possiamo considerare il giudizio altrui non valido e il nostro comportamento corretto evitando il dolore emotivo del giudizio e mantenendo la nostra immagine positiva. Il giudizio degli altri è uno specchio che riflette aspetti di noi stessi che potremmo non voler riconoscere e dunque l’autoinganno protegge la nostra identità e autostima, convinti di essere vittime di malintesi o di ingiustizie, piuttosto che riconoscere i nostri difetti.


8. Affrontare l’autoinganno: un percorso di crescita autentica.

Per superare l’autoinganno e iniziare un percorso di crescita autentica, è fondamentale avere la capacità di guardare dentro noi stessi con onestà e compassione, affrontando le nostre paure, i nostri difetti e le nostre vulnerabilità senza nasconderci dietro facili scuse o giustificazioni. E al tempo stesso significa considerare che anche le altre persone a loro volta hanno paure, difetti e vulnerabilità da gestire.
Per avviare un vero processo di trasformazione è necessario comprendere in modo autentico debolezze e limiti reciproci, senza più giustificarci o responsabilizzare gli altri. Si tratta di raggiungere la Consapevolezza interiore, saper guardare dall’esterno se stessi senza giudizio e con la capacità di essere centrati sul presente, percependoci nel momento in cui accadono le esperienze di vita.


9. Mettiamoci alla prova. Resistere alla tentazione dell’autoinganno.

Solo quando siamo disposti ad accettare la verità su noi stessi, sia essa positiva o negativa, possiamo davvero iniziare a crescere e a realizzare il nostro pieno potenziale.

Così anziché giustificare le tue azioni sbagliate criticando gli altri, potrai ammettere l’errore chiedendo cooperazione;
anziché pensare che la vita è insoddisfacente per colpa di chi ti è vicino, chiederti che cosa puoi fare noi ancora per uscire da quella situazione;
e, infine, anziché gioire quando al tuo collega egoista gli va storto qualcosa potrai parlargli con il cuore in mano e dirgli che se diventa più collaborativo e altruista le persone intorno lo aiuteranno volentieri.
Quindi, la prossima volta che ti trovi a confrontarti con una situazione difficile o un fallimento, rifletti e considera che raccontarti la verità può sembrare più faticoso e doloroso, ma certamente è la scena più vantaggiosa e costruttiva per tutti.


10. Una tecnica per affrontare l’autoinganno: la Strategia della pace©

Il Metodo DIVI©, con una tecnica semplice e pratica rivela come accorgerci se stiamo entrando in conflitto e come uscirne subito.
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11. Conclusione

La conclusione del discorso? Accetta la realtà così com’è, impara dalle tue esperienze e usa ogni sfida come un’opportunità per diventare una versione migliore di te stesso. Solo allora potrai davvero raggiungere i risultati che ti meriti e avere relazioni più vantaggiose e produttive per te e per chi ti è vicino!

 

Autori Valentina Zoppellaro e Chiara Zoppellaro
foto dal web di pubblico dominio e royalties free

 

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